Wednesday, August 30, 2006

Just to say that ...

Solo per dire che mi sono appassionato tantissimo a "The Family Guy" (in italiano: I Griffin) e sto scaricando un paccone da 14GB con tutto l'immaginabile su di loro. E per dire che mi è arrivata una proposta di lavoro tra capo e collo -qualcuno dovrebbe indagare sull'origine di questo modo di dire. E ancora, stamattina mi è arrivata una cartolina da Seattle -posto abbastanza squallido mi dicono, ma in fondo è pur sempre una cartolina. E per dire anche che i post vanno commentati :/ ve possino carica' nel latte, ve possino.

Saturday, August 26, 2006

The Heart of the Castro, Castro in the Heart

Eccole lì, le due perse-più-perse della vacanza, masticare avidamente l'asfalto il primo venerdì sera a San Francisco. Io e Davide, ricoperti dai nostri migliori stracci da turisti, che stacchettiamo con i nostri stivali di pelle per la prima Girls night out in California.

Si, beh, più o meno.

Ad ogni modo siamo belli, siamo pronti, siamo carichi (io di più uaz uaz) e, dopo 20 minuti, siamo anche a Castro.

E appena arrivi a Castro Station ti accorgi subito che sei a Castro. Si, non solo perchè c'è una enorme targa cromata in mezzo ai binari con scritto “Castro” sopra, ma perchè è una stazione pulitissima e luccicante e profumata e glitterosa. Gay, insomma.

Ed è elegante, gli spazi sono armoniosamente calcolati, i vecchi ti palpano il culo ... ti senti a casa, insomma.

Saliamo per le scale...anzi, da vere Signore, ci facciamo salire dalle scale mobili. L'emozione cresce mentre centimetro dopo centimetro (o meglio, pollice dopo pollice) saliamo. Ed eccoci, finalmente, nel cuore gay della città gay capitale dei gay.

Ed è vero. E' proprio gay! Ci sono gay ovunque. Ci sono bandiere rainbow ovunque. Ci sono manifesti pubblicitari di uomini nudi -anche in 2, 3 o 4...- ovunque. E c'è un' enorme bandiera gay che sventola proprio sopra le nostre teste. ENORME!!


E così, scendendo per Castro St., passiamo davanti ai più famosi locali gay della città. E mi ricordo di come funziona lì, in America -ma anche a Vancouver, in effetti- il rimorchio. Così facile, e così pericoloso allo stesso tempo. E pericoloso proprio perchè facile :D Basta guardarli...li guardi negli occhi, e sono praticamente tuoi. Come grasse trote che abboccano all'amo (ghe piaxe el tòn), come falene attorno alla fiamma, come le mosche sulla me...

E' ora di fare un primo sopraluogo della scena del crimine: per informarsi sulle distanze, orari, tipo di clientela, vibrazioni positive...taccuino alla mano, passiamo davanti al 440, bar dalla tipica clientela bear/leather (come davanti alle vetrine di Gucci: guarda e non ti fermare) (o come Dante con chissà chi), per proseguire con il The Bar @ Castro, del quale avevo già sentito parlare bene. Ma stiamo solo guardando, e quindi sorridi un po' da diva, saluta con la manina e continua a stacchettare sul tappeto rosso.

Più avanti, arriviamo all'incrocio Castro&18th. Ed eccoci da Harvey's – The heart of Castro, tranquillo risto/bar/pub nel quale smangiucchiare cibo e rimorchiare carne.

Velocemente, ispezioniamo i dintorni: a sinistra ci sono il The Mix -che sembra un bar per adulti (non nel senso di “a luci rosse” -_-), con birre che girano e tavoli da biliardo e tv con gente che gioca a rugby o baseball. Dall'altra parte della strada, il Midnight Sun, che rimarrà per sempre a noi ignoto perchè non abbiamo mai varcato le sue vellutate tende nere. Più in fondo, il Moby Dick, un nome un destino. Qui le ragazze diciottenni sono riuscite a bere dei cosmopolitan -grazie Ale per aver sorriso al barista.

Dulcis in fundo, sulla destra di Harvey's, il locale che sarebbe diventato la mia seconda casa nelle fredde notti san francischiane: Badlands. Nome giusto, gente che veniva vomitata fuori -o che veniva fuori a vomitare-, visetti carini, bicipiti in vista, cover all'ingresso e lucine di natale attorno all'insegna: tutti punti a favore.

E lì al badlands la mia vacanza alchoolica è cominciata: un cosmo, please. Eccolo, brillare nella coppa da martini, con la sua fettina di lime, col suo inconfondibile colore rosa. Con il suo bel dollaro di mancia al barista che in fondo non li meritava.

Quello che succede al badlands, rimane dentro le mura del badlands. Vuol dire anche che quelli che rimorchi li dentro li vedi solo li dentro :D Ma in fondo va bene così, è pur sempre la California, la terra degli incontri occasionali. Tuttavia, ricordo di non aver capito il nome del primo col quale ho limonato, e di non ricordare il nome del secondo col quale ho limonato. Ed era solo un cosmopolitan :D


Ps: Ringraziamo doverosamente e calorosamente e tante altre cose in -ente il gentile Oscar che ci ha fornito di scorci visivi di Castro. Ovvero, l'ultima foto l'ha fatta lui :D Grazie :D

Thursday, August 24, 2006

Huge like a Maccaroni.

Mia madre non è mai stata una Vera Fan della Pasta, come lo sono io. A lei piace la pasta corta, piccola. Non le piacciono i cannelloni, gli spaghetti, le lasagne. No, tutto troppo lungo. Lei le taglia sempre, le sminuzza in pezzettini. Rompe gli spaghetti a metà. E poi ancora a metà. Oggi, l'apoteosi:

-Mamma, ma tu cosa mangi?-
-Pasta con la ricotta e basilico!-

Guardo da vicino il piatto di mia madre, e vedo solo della ricotta e del basilico mescolati in una pappa. Poi con la forchetta ispeziono meglio e, scavando nel biancume, trovo dei piccoli pezzetti di pasta.

-Sai che a me la pasta lunga non piace-
-Ma le Mezze Maniche® non sono lunghe-
-Ma sai che a me piace la pasta corta-
-Ma le
Mezze Maniche® sono corte!-
-Ma no, le
Mezze Maniche® sono grandi-

Ok, allora dimmi che un uomo con il pene delle dimensioni di una Mezza Manica® Barilla® ce l'ha grande!!!

I say potato, you say poteeeeto

Stanotte mio padre verrà divorato dai demoni della polvere, lo so. Sarà la giusta punizione per aver osato mangiarmi l'ultima crocchetta di patate a cena.

Parlando di patate, stasera mi sono visto -in completa solitudine, ovviamente, perchè il possibile amore della mia vita è a circa 22000 miglia da qui- "Harry ti presento Sally" -o "When Harry met Sally", se lo volete dire come l'originale. Caruccio, in effetti nn so come abbia fatto a non vederlo mai visto che è un film del 1989. E finalmente ho visto l'orgasmo di Meg Ryan. Ma perchè io me la ricordavo coi capelli più lisci e più corti e più biondi tipo "casco di banane"?
Adesso, voglio vedere l'orgasmo di Meg Ryan in inglese.

Comunque, mio padre è imperdonabile. Ma come puoi mangiare l'ultima crocchetta a tuo figlio?!!? Ma che razza di padre sei?!!
E poi vi stupite se sono gay...ma, dannazione!
:-@

Wednesday, August 23, 2006

The sad, sad story of lonelygirl15

Non so se c'avete fatto caso, io l'ho scoperto solo l'altro giorno e ci sono rimasto fino alle 3 di notte: la nuova frontiera dei blog è decisamente il Video Blog.

Il caso.
Una delle solite ignote con un paio di tette e un accesso ad internet americane decide un bel giorno di registrare il suo bel visin con la nuova cam e di pubblicare questa cosa su youtube. niente di eccezionale, il sito contiene non so quanti stramegamiliardi di giga di filmati da tutto il mondo. Tuttavia, lonelygirl15 gode di un successo decisamente anomalo. Scala velocemente la classifica dei filmati più visti di youtube, scatenando commenti contrapposti tra "sei una figa" e "sei una stupida". Mai sentito parlare delle bionde?

Lo scandalo.
Click click click. Tutti vogliono vedere la noiosa vita di lonelygirl15. E lei, prontamente, ringrazia dei tanti commenti con fare da diva ("non importa che se ne parli bene o male, l'importante è che se ne parli", fondamentalmente) e registra altri noiosi filmati con inserti speciali tra cui "let's prove the science wrong" e strani personaggi di pezza. E anche uno strano personaggio umano, che sembra essere il suo "amico/editor video".La domanda sorge spontanea: Chi è costui?

Il disastro.
La gente è maliziosa (si, incredibilmente, non sono solo io). I commenti diventano centinaia, le visite migliaia. Lonelygirl viene incalzata con domande bizzarre e interrogata sulla vera funzione del ragazzo. Fidanzato? Sex buddy? L'ultimo grido dell'Interior design
???
La ragazza sotiene che lui sia solo un amico. Il ragazzo sostiene di essere solo un amico. I genitori sembrano cambiare idea come cambia il vento: lasciano i due ragazzi stare nella camera di lei per ore, ma non li lasciano andare a fare una gita in bici da soli per il la festa dell'indipendenza. E' la crisi. Il ragazzo si incazza, la ragazza si incazza: lui spiegherà attraverso un video post che è arrabbiato coi genitori di lei perchè non le fanno mai fare niente. Si scopre che lei non esce mai di casa, non ha amici e ha un insegnante privato. Immagino a causa della sua religione -che non so quale sia. Sembra che il ragazzo sia l'unico essere umano con cui ha un contatto.
Beh, alla fine vanno a fare questa benedetta gita in bici, un altro giorno. Ne viene fuori una clip riassuntiva, con immagini bucoliche di lei che gioca e scherza. La community si scatena: è il tuo ragazzo???

Big fight!
E qui viene fuori tutto quello che non era venuto fuori prima: lui ammette che lei gli piace. Boom.
Litigata. Video-post acidi. Sarcastici. Reply della community di youtube che prendono per il culo prima l'uno, poi l'altro dei due sfigati in questione. E' la solita vecchia storia: lei è carina, lui è un cesso, lui è innamorato e lei non se ne accorge.

Ritratta.
Lui ritratta. Come ne "La Tata" dei tempi migliori, tutto torna come prima. Ma è veramente tutto come prima? Parrebbe di si: lui sta sul letto a non fare *assolutamente nulla*. Lei registra video post in cui parla di *assolutamente nulla*. Se Dio li fa e poi li accoppia, questi sono stati fatti per annoiarsi insieme con le loro noiose vite. Come diceva Karen, "due gemelli siamesi legati per le loro noiose personalità".

Prossimamente su questi schermi:
Ecco di cosa è capace il popolo. Viva il comunismo! ( ... )
Cosa succederà adesso? Ormai anch'io sono appassionato di questo beautiful internettiano. E, sarò sincero, non vedo l'ora di un altro "let's prove the science wrong"...e come me altre migliaia di persone stanno aspettando il prossimo contributo di lonelygirl. Cosa succederà? Saranno fiori d'arancio o arance in prigione? Mettetevi comodi e godetevi lo spettacolo, folks!

Sunday, August 20, 2006

How to: conquer the City.

Una delle prime cose da fare quando si arriva in una città nuova è ... andare in bagno.

Poi, comincia la conquista della città. Il problema ora è: come arrivare in città da questo campus -bello, per carità- dimenticato da Dio nel profondo sud della San Francisco County? Ovviamente, con la San Francisco Municipal Railway, che tuttavia suona un po' pomposo da dire mentre stai scopando, quindi tutti la chiamano Muni. Il perchè uno debba dire “muni” mentre sta scopando, beh, quello lo lascio a voi.

Ovviamente, le persone viaggiatrici e le donne di mondo -categorie nelle quali mi riconosco spesso (ma anche in quella di donne imprenditrici e mercenarie del sesso, talvolta)- non vanno in una città sconosciuta senza informarsi su come raggiungere il Castro dal College la sera. Mi sembra una cosa più che ovvia. Mi sembra quasi stupido parlarne. Quindi, prima di partire, ho attentamente studiato il sito della Muni per ore e ore. Ho sgobbato nell'inferno di link, ho studiato ogni stazione, ho letto ogni avviso sul completo http://www.sfmuni.com, ho stampato la cartina e me la sono studiata nei tempi morti in bagno. Ho fatto tutto questo, e ancora non avevo capito una tega di come cazzo funzionassero i trasporti a San Francisco.


In fondo, sono cose che si imparano sul campo... come nuotare, o come le posizioni del Kamasutra. E dunque, muniti di abbonamento, ci buttiamo sulla prima cosa che si muove e che abbia una parvenza di mezzo pubblico. No, non Virgie.

Muni in realtà non è solo una misera metropolitana, nossignore. E' molto di più. E' anche bus, trolley-bus, metro, light rail vehicles, streetcars, historic streetcars e cable cars. Non è tutto questo meravigliouso? (http://www.sfmuni.com/cms/mms/rider/visitors.htm)

Cos'è tutto ciò, vi chiederete? Beh, tanto voi a San Francisco non ci andrete mai, quindi che vi frega? ...

Ad ogni modo, Ci sono i trenini che dalle parti periferiche della città vanno fino in centro, prima sulla strada su appositi binari, quindi diventano una metropolitana seria viaggiando sottoterra. Da notare che finchè sono sulla strada devono rispettare semafori e pedoni -leggasi: lenta. Da notare anche che le 5 linee siffatte alla stazione di West Portal confluiscono tutte sullo stesso paio di binari -leggasi: se si rompe qualcosa, siamo tutti fottuti. Nel frattempo, in superficie, scorrazzano allegramente i tram -che solitamente sono i vecchi tram in disuso di altre città, donati a San Francisco che li ha rimessi a nuovo... ce n'è anche uno milanese, uno di Detroit...caruccio ^^-.

Non contenti, vari bus tagliano la strada di qua e di la -gli autisti sono troppo simpatici, comunque-, tuttavia legati ai cavi di sopra come cani di latta al guinzaglio. Capita che i cavi si stacchino dal bus. E so' cazzi. L'autista scende, bestemmia, e riaggancia i cavi stile Indiana Jones®. Notare che bestemmia anche se è un autista donna. E ce ne sono tante di autiste donna. Per me, sono lesbiche.

E, dulcis in fundo, le famose cable cars, citate in tante canzoni su San Francisco, tipico simbolo della città, ingegnosa opera di ingegneria ingenua. Queste vetturelle schizzano su e giù per le colline di San Francisco, trainate da un cavo che gira sotto le strade della città. Non è forse meravigliouso?? Dal deposito centrale si snodano 4 linee di cavi, che vengono mossi da imponenti motori, e poi manovrati grazie a ruote sempre sotto l'asfanto. Le cable cars sono dotate di una morsa con la quale si attaccano al cavo attraverso un piccolo canaletto sulla strada. E' un po' complicato da spiegare, ma moooolto chic. E, secondo me, costoso e stupido, ma in fondo gli ingegneri sono gli stessi dappertutto :)


Capito come muoversi -e soprattutto dove fossero i bagni-, la città era finalmente mia.

Venerdì sera, M line, 1 car: destinazione Castro.

Wednesday, August 16, 2006

San Francisco Story - Pt. 1

Mi sveglio alle 4 del mattino, meno eccitato del solito, per quella che sta diventando ormai una prassi di ogni estate: la vacanza/studio/soggiorno/scopata all'estero. Prendo le ultime cose e chiudo la valigia... tlack. Un ultimo sguardo dietro di me, un piccolo check mentale di quello di cui ho assolutamente bisogno -passaporto, documenti di viaggio, carta di credito...e via, alle 4 e mezza di mercoledì mattina, a sfrecciare sull' A4 verso Milano.

Arrivato a Verona est, mi ricordo che in macchina con me ci sono anche i miei genitori... non saprei dire chi dei due russa più forte.


In effetti il sonno si fa sentire, ma arriviamo sani e salvi -ed elegantemente in ritardo, grazie alla simpatica coda tipica delle ore di punta sulla tangenziale est di milano (di merda). Tuttavia, sono in perfetto orario: gli ultimi ragazzi stanno facendo il check in, e io chiudo la fila. Elegantemente.

Flirto un po' con l'assistente di terra al check in. “Buone vacanze”, mi dice.


In effetti, non sono l'ultimo ad arrivare. Alcune vecchie volpi, ormai anche loro abituee di questi viaggi, mi dicono che manca una ragazza. Cioè, è arrivata, ma aveva con se una simpatica fotocopia del passaporto...e il passaporto era rimasto nella fotocopiatrice. Ma si può? Hahah. E' tornata a casa a Genova, e siamo simpaticamente partiti senza di lei.


Ma non temete, ci ha raggiunti in un giorno...o due. Sapete, quando ci sono in mezzo 9 ore di fuso orario e altre 12 di volo, il confine del giorno diventa estremamente labile...un giorno si scioglie nell'altro, come lo zucchero nella limonata.

Ma di limonate parleremo dopo.


Ad ogni modo, durante la coda per l'imbarco al gate dell'aereoporto di malpensa, cominciano le prime conoscenze... puoi subito riconoscere le ragazze vogliose di cazzo... beh, puoi riconoscere subito anche i ragazzi vogliosi di cazzo, immagino. Me, per esempio.

E così, da dove arrivi, a che ora sei partito, che cosa studi...bla bla bla. Chiacchiere soporifere alle 9 del mattino.


Ora, se posso esprimermi liberamente -e lo farò, certamente-, lasciate che vi sconsigli la U.S. Airways. A parte quei minuti di ritardo, che in fondo non mi interessano molto finchè sono sotto l'ora, le hostess sono tutte di un'età imbarazzante. Ma non solo le loro, comunque: anche l'anno scorso avevamo la nonnina che ci portava le bibite. Dove sono finite le hostess giovani e con le tette che stanno su da sole??? E con loro, gli steward giovani e gay come quello che mi sono fatto qualche tempo fa??? Il mondo sta tirando le cuoia...

Tra l'altro, l'aereo era vecchio e con gli schermi CRT, mica LCD. E mica su ogni sedile, no. Sparsi qui e la per l'aereo, come nei pullman delle gite delle elementari. E le cuffiette non erano omaggio, no. Le dovevi pagare -5 dollari o 5 euro- ... gliele avrei fatte volentieri ingoiare, tanto l'hostess era vecchia e aveva probabilmente una lavanda gastrica già prenotata per il lunedì.


Philadelphia, scalo a Philadelphia. Dove andiamo? A che gate? Sembra che questa gente non abbia davvero mai viaggiato. Rimango un po' in disparte, un po' isolato, a guardarli mentre branco_di_pecor-amente arrancano attraverso la dogana.

Foto di rito, improntina di rito, timbrino di rito. Porgo all'ufficiale il polso, mi guarda male, ricordo che non è il timbro di un club gay a manhattan. Siamo a philly, ancora territorio neutro. Quando arriveremo nelle frociose arie di San Francisco?


Raduno un po' di pecore, conduco il mio gregge al controllo delle dichiarazioni... quelle che nessuno legge mai, che si compilano in 2 minuti e nelle quali devi sbarrare “no, non sono un malato mentale” e “no, non sono un terrorista” ... uh, ma che carino, qualcuno del gruppo ha scritto che lo è. Viene isolato, smazzuolato, spogliato e ispezionato non si sa dove.


Mentre cerco invano di capire come fare per sapere se e quando queste 2 persone che hanno dichiarato di portare negli States della carne (la Simmenthal®) ( -______- ) ci raggiungeranno per prendere la fottutissima coincidenza per San Francisco da una bisnonna al banco delle informazioni, che in un inglese arcaico mi dice che prima o poi passeranno per di la e arriveranno al gate di imbarco (bella forza, stupida donnetta vittoriana) ... si, mentre succede tutto questo...credo di essere andato in bagno...niente altro.


Finalmente gli ispezionati arrivano, scossi e violentati e grondanti di sperma non loro... ma anche no. Cambiamo gate, cambiamo gate, cambiamo gate... forza pecorelle.


Arrivati al gate, vediamo un po' di gente scendere da un volo da San Francisco. Camminano dentro una nuvoletta rosa, lanciano petali di fiori sul loro percorso, sorridono. Sono californiani. Quelli veri, quelli che portano gli occhiali da sole anche di notte. Quelli che nascondo la tavola da surf chissà dove, e la tirano fuori con abile mossa appena vedono un'onda.


Poche ore di volo, hostess giovanile ma obesa si incastra nel corridoio portandoci delle ristorose bibite... in questo volo interno, gli assistenti di volo si salvano in quanto ad età. Tuttavia, la hostess obesa non mi da molta sicurezza nel caso di un ammaraggio. Cioè, sono abbastanza sicuro che galleggi, ma riusciremo ad appigliarci tutti a lei???


SFO, eccoci. Tocchiamo terra, e scatta l'applauso da bravi cafoni italiani. Euforia, euforia...siamo nella terra dei G – A – Y !!! Via col trenino!!!

Miracolosamente, tutte le valige arrivano a destinazione...e anche noi arriviamo! ... e dove andiamo mo?


Non c'è nessuno. Cosa facciamo? Non abbiamo accompagnatori, una tizia ci ha radunato a milano e ci ha lasciato all'imbarco. Nessuno a philly, nessuno qui. Nessun cartello, nessuna indicazione...che si fa?

Cominciamo a chiamare un po' tutti i numeri di telefono che abbiamo. Chiediamo alla nonnina (asiatica questa volta, siamo d'altraparte sulla west coast) cosa possiamo fare. Ci indirizza fuori, al parcheggio dei pullman dei gruppi.

Usciamo, e ho il primo contatto con l'aria gay di San Francisco.

Beh, è FREDDA!!! porco giuda! Mi arrotolo nel mio vello, e dopo aver controllato che non esiste nessun pullman nel parcheggio dei pullman corriamo dentro, al caldo *_*


Passa quasi un'ora...quando ecco che fa la sua apparizione Virgie. Chi è virgie? Non lo scopriremo subito, ma balza subito all'occhio che è una maggiorata. E che ha una maglia con scritto “I love french people”.

Beh, viene subito etichettata come “donna stupida”, per il ritardo, per la maglia, per la risata.

Tuttavia, si salva ordinando qualche pizza gigante al college...college che ci accoglie nella fresca aria notturna. Fredda. Freddissima *_*

Facciamo le camere, da 4, ognuna simil-appartamento, con cucina arredata (e funzionante), soggiorno, camere e 2 bagni. Veramente notevole. Già mi immagino a come saranno ridotte dopo 3 settimane di invasione italiana...

Monday, August 14, 2006

Throw-up bags

Non so cosa mi sconvolga di più:
a) Il milione di persone che è in città a ferragosto
b) Il milione di persone che gira in macchina a ferragosto
c) Il milione di persone che va nei centri commerciali a ferragosto
d) La parvenza che gli hard disk interni non siano più commerciabili

L'insieme di queste cose mi ha provocato nausa e conati di vomito lungo le scale mobili.
Sono anch'io uno di quei malati del rientro?

Let me tell you ...

La nuova pubblicità dei pannolini Pampers Sole e Luna mi fa venir voglia di impiantare un catetere permanente a tutti i bambini.