Thursday, September 27, 2007

Check me out

Ok, visto che non sono incinto e non ho il ciclo, ma continuo nella produzione continua di feci -e probabilmente non l'avreste voluto sapere, ma tant'è...-, sono stato dal dottore un paio di giorni fa. Per mia fortuna, c'era il sostituto, che si è rivelato essere l'uomo più bello del mondo e che è stato eletto a mio sogno proibito per quest'ultima tranche del 2007. Ci riferiremo a lui come "Hot Doc", che fa tanto english.
Sperando di stare male più spesso per poterci fare visitare da lui di nuovo (anche se sembra non ce ne sia bisogno), vi ricordo che è ripresa la normale programmazione televisiva statunitense: nuovi episodi di Heroes, Grey's Anatomy e Desperate Housewives riempiranno presto il mio disco fisso.

Mi sa mi toccherà cancellare un po' di porno.

Friday, September 21, 2007

You don't wanna go there.

Continuiamo la carrellata degli uomini di New York con l'immigrato clandestino di un altro sabato sera -o forse domenica?- rimorchiato fuori dallo splash, dopo che aveva chiuso, con la scusa banalissima di: "Scusate ragazzi, sembrate quelli più sobri qui attorno, non è che sapreste un posto aperto dove andare a ballare?".

Ovviamente no, non lo sapevano, perchè due erano dei messicani in visita (uno dei quali molto carino, e l'altro dei quali meno carino ma che mi si strusciava addosso), mentre il terzo era un latino americano del Costa Rica, credo, il cui nome non mi ricorderò mai, quindi fate pure a meno di chiedermelo, ma che per comodità chiameremo "Immigrato_clandestino_del_Costarica_ma_dice_di_essere_nato_in_america".

Scopriamo così, davanti a due corposi toast alle 6 del mattino ordinati con maestria dai messicani al barista spagnolo, che i due messicani sarebbero ripartiti la sera stessa, avevano l'aereo alle 3 di notte, e che sfortunatamente non sarebbero riusciti a venire all'Hiro's Ballroom, locale fashionissimo con la sua bella serata gay la domenica sera, packed pure quella all'inverosimile con tanta di quella carne lì pronta per essere cotta e mangiata da tenere onore al ristorante sushi che è quel posto durante il giorno. Non c'entra molto il pesce crudo con la carne, ma vi basti l'immagine di raw che volevo esprimere.

Comunque non è domenica sera, è la fine del sabato notte e i due messicani se ne vanno, lasciano me e Immigrato_clandestino_del_Costarica_ma_dice_di_essere_nato_in_america che mi chiede se voglio andare da lui. Non avrei MAI dovuto accettare, non tanto perchè non fosse carino -perchè Immigrato_clandestino_del_Costarica_ma_dice_di_essere_nato_in_america era molto carino- ma perchè prendere un pulmino da 15 posti la mattina alle 7 per andare a scopare con qualcuno in qualche regione ignota del New Jersey, perchè era lì che Immigrato_clandestino_del_Costarica_ma_dice_di_essere_nato_in_america abitava, e vedere la skyline di manhattan allontanarsi dopo aver attraversato il Lincoln Tunnel, ha lasciato in me una profonda cicatrice emozionale.


Dopo aver fatto quello che c'era da fare, ci siamo persi fra le chiacchiere post-coitali ed è venuto fuori che Immigrato_clandestino_del_Costarica_ma_dice_di_essere_nato_in_america era estremamente informato su come fare per venire a vivere clandestinamente negli stati uniti. Disse che conosceva persone che potevano, per pochi dollari, farti i documenti e le carte che ti servivano, e che nessuno l'avrebbe mai scoperto. Certo, avresti servito moka-latte e frappuccini da starbucks a vita, ma in fondo che importa? Non avresti potuto andare a bere la sera, o permetterti un appartamento senza scarafaggi, ma in fondo che importa? Non saresti più potuto uscire dagli stati uniti o non saresti più potuto rientrare, ma in fondo che importa?

Allora ho capito che io e Immigrato_clandestino_del_Costarica_ma_dice_di_essere_nato_in_america, che faceva il cameriere -a sua detta male pure, quindi chissà che merda di servizio dava- avevamo ambizioni diverse. Intenzionato più che mai ad avere un ufficio ed una carta verde legale, me ne tornai graziosamente nella mia amata manhattan, mentre la pioggia la lavava. Lavava anche me, che ero senza ombrello, ma non posso dire di non averne avuto bisogno :)

Wednesday, September 19, 2007

Stop watching Grey's Anatomy already!

Quanti organi ci sono tra lo sterno e le gonadi? No, giusto per sapere quante cose potrebbero venire asportate dal mio ventre dolorante...
Due ipotesi: o sono le mestruazioni, o sono incinto.

Considerando che mi vedo un po' gonfio, comincio a pensare ai nomi per il bebè. Idee?

Friday, September 14, 2007

The Washington Square Music Circle

Oggi parliamo di Dan.


Dan è un ragazzo che ho conosciuto la sera stessa che sono arrivato a New York, grazie al prezioso aiuto di svariate vodka-redbull (altrimenti sarei collassato sotto il peso del viaggio intercontinentale).

Da non confondere con Danny, un mio amico di là, col quale ho iniziato la serata -maledetto tu che conosci tutti i luoghi di perdizione!- e che mi ha abbandonato verso le 3 nella discoteca che 2 anni fa si chiamava Heaven, ma che ora ha un altro nome che non ricordo. Sulla 6th comunque, vicino allo splash e all'Avalon. Forse Rush? oh beh, poco importa.

Ad ogni modo, dopo i succitati drinks, e dopo aver cercato nell'ordine di rimorchiare un tizio che ha detto "mi spiace, sto andando a casa" con lo sguardo tipico da "figurati se mi porto dietro uno schifoso turista palesemente ubriaco e devastato dal fuso orario", e aver chiesto ad un altro tizio che ci stava provando se si era drogato, visto che si stava addormentando mentre cercava di rimorchiarmi e continuava a dire "sei bellissimo" alla mia semplice domanda "dove abiti?", quando ormai non c'era nessuno fuori dal locale se non qualche barbone e qualche tassistaa - o forse era la stessa persona?- arriva Dan.

Dopo aver confrontato i nostri gradi di ubriachezza - su scala 1/10, lui disse 5, ma forse era 4. Io dissi 8, ma era palesemente 15.7- decidiamo -beh, decide lui in effetti, io ero trascinato dall'energia della grande mela- di camminare verso la stazione dei treni di Penn Station, sulla 34th. Mi racconta (credo) di essere a new york per qualche giorno, che è da parenti in qualche posto fuori da manhattan (blasfemo! eretico!) con sua madre e che quindi non può portarmi a casa, che potremmo trovare un qualche posto migliore del bagno della stazione dove lui era entrato per fare pipì, e che io seguii con nonchalance, salvo poi essere scaraventato fuori.

Così eccoci alle prime luci dell'alba (neanche le prime , erano tranquillamente le 7) di una domenica mattina a new york a vagare vicino all'hudson e ai camion parcheggiati, a dare spettacolo (e dico spettacolo) senza saperlo ad una coppia di colore sulla 50ina, della quale ci siamo accorti sul più bello (e dico più bello) e che abbiamo cortesemente ringraziato, e che hanno cortesemente ricambiato il ringraziamento.


Sono uscito un'altra volta con Dan, qualche giorno dopo, prima che ripartisse per seguire il tour della Dave Mattew's Band per tutti gli stati uniti. Scoprii quindi che Dan in realtà è un cantautore con un CD in uscita, e che avrei potuto vantarmi anch'io, per una volta, di aver fatto porcherie con una persona famosa, alla stregua degli amici di Maria. Quella sera, essendomi io furbescamente dimenticato la carta d'identità in camera, e non potendo ovviamente entrare al B-bar, che invece sembrava estremamente packed di gente molto, molto, molto interessante, abbiamo vagabondato un po' per approdare a Washington Square, proprio di fianco alla NYU, che di giorno è piena di ragazzetti del college che mangiano, e la sera è piena di ragazzetti del college che fumano e suonano e cantano.

La cosa bella è che suonano (bene) e cantano (bene) e tutti quelli che passano e hanno voglia di suonare o cantare qualcosa si fermano e si mettono a suonare e cantare. E' bellissimo, sembra di stare in una di quelle comuni anni 80 (immagino), e rispecchia fedelmente la mentalità da collegers americana, così come la mentalità da lower/middle class di New York.

Siamo stati un po' lì, Dan s'è fatto un po' di pubblicità spargendo l'indirizzo del suo Myspace -che sembra essere ormai diventato il modo principale per fare pubblicità alla propria musica, vedi tutte le Mia Rose e quell'altra tizia che ha fatto la cover di Umbrella (salvo poi essere stata smascherata come musicista già sotto contratto), e al ritorno, nonostante il suo invito ad andare da lui -cosa che avrebbe richiesto circa un'ora e mezza di viaggio, e considerando che erano le 4 e dovevo essere di nuovo a manhattan per le 7, la cosa era difficile), abbiamo avuto una graziosa offerta:

stavamo camminando verso Penn station, e attraversando un incrocio una macchina bianca (bruttina e vecchia, stranamente, per questo la ricordo) rallenta e le due ragazze che erano dentro ci chiedono: "hey guys, do you want a blowjob?" aspettando una nostra risposta, lì in mezzo alla strada.


New York, di notte: questo e altro.

I won't teach u english, I'll teach u life

Stavo pensando che, se Britney Spears può fare quelle esibizioni imbarazzanti ai VMAs (e no, non parlo dell'esposizione della sua vagina depilata), perchè io dovrei esimermi dallo scrivere puttanate sul mio blog? In fondo, tante cose devono ancora essere dette, e tante cose saranno da dire. Alcune cose sarebbe meglio non dirle, ma sappiamo tutti che finiranno qui pure quelle.

Avevo lasciato un po' di fili in sospeso per quanto riguarda i resoconti di New York. In effetti, ora che è passato un po' di tempo, non mi ricordo più un cazzo di quello che è successo. Anche se...qualcosa forse posso ancora raccontarvelo.

In particolare, non vi ho ancora detto niente di Krislyn. E lei è una che merita decisamente di essere raccontata :)
Questo simpaticissimo esemplare di essere umano biologicamente femminile ci è stato presentato il primo giorno di lezione. Sarebbe infatti stata la nostra insegnante durante la vacanza-studio a New York. Tuttavia, considerando la sua età -che è anche un po' la mia- e il fatto che gli insegnanti dei corsi estivi non sono sicuramente professori, ma "persone che devono farti venire la voglia di alzarti la mattina per essere in classe alle 9 anche se sono le 6 e sei appena andato a letto con 6 redbull e vodka in corpo", era molto più di un'insegnante.
Kris studia (o studiava? si, studiava) qualcosa che riguardava le comunicazioni. Comunicazioni vecchio stampo, mica email e msn. Fatto sta che trova lavoro in Italia per una qualche società di milano che si occupa di trasporti e viene a lavorare qui per un po' di tempo. Neanche da dire, è il coronamento di un sogno: la tettonica americana infatti ha sempre avuto una passione smodata per l'Italia-e gli italiani-, oltre che avere discendenze partenopee, visto che sua nonna parla barese stretto. Così non può non bagnarsi quando vede entrare nella sua classe (la prima classe a cui lei abbia mai insegnato, vogliamo far notare, visto che era appena stata assunta dalla scuola) questo branco di 15 italiani sfatti dall'alcool e dal jet-lag.
Con lei le lezioni non sono lezioni, il lunedì mattina non è lunedì mattina e le chiacchiere su quella sfigata drogata di Lindsey Lohann non sono chiacchiere, ma accesissimi dibattiti fomentati dall'AM magazine.

Benchè ci abbiano separato all''ultima settimana, perchè han deciso che Kris doveva insegnare a degli alunni più ignoranti di noi -che eravamo ovviamente uno degli ultimi livelli, manco a dirlo :D-, e benchè la seguente Johanne sia stata elegantemente all'altezza di Kris, nonostante la voce da lesbica/alcolizzata, la prima Kris non si scorda mai. Anche se credo che quella che c'ha guadagnato di più sia proprio lei, visto che s'è prenotata letti liberi in mezza italia grazie a noi che la ospiteremo quando verrà qui la prossima volta -e sarà presto, sti americani hanno ferie ogni tre settimane quasi. Ti aspettiamo Kris!! <3